L'EUROPA E' MORTA.
VIVA L'EUROPA!

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L’Europa sta vivendo il periodo di pace più lungo della sua storia.
Settant’anni senza guerre tra Stati europei, una crescita economica costante, un benessere diffuso, una libertà
di movimento mai conosciuta prima.
Ma questa pace è reale, o è solo apparente?
Una lettura superficiale potrebbe concludere che viviamo nel migliore dei mondi possibili.
Che, in fondo, nulla manca.
E che qualsiasi desiderio di cambiamento, di partecipazione più attiva, di sovranità reale, sia solo una
nostalgia fuori tempo massimo.

Ma se scendiamo sotto la superficie, se guardiamo con occhi liberi da retoriche e automatismi, vediamo
un’altra verità.
Vediamo un’Europa che, in cambio di pace e stabilità, ha rinunciato alla propria volontà.
Ha accettato di non decidere più sul proprio destino.
Ha delegato la propria difesa a una superpotenza straniera.
Ha consegnato la propria politica economica a una tecnocrazia non eletta.
Ha smarrito la sua voce, la sua direzione, la sua anima.
La pace sì. Ma al prezzo dell’Onore.


E cos’è questo Onore?


Non parliamo di orgoglio cieco o nazionalismo aggressivo.
Parliamo dell’etica della libertà consapevole.
Parliamo della capacità di vivere in piedi, non in ginocchio.
Parliamo della volontà di autodeterminazione che ogni popolo, se davvero libero, dovrebbe riconoscere come
sacra.
Il patto che ci viene offerto oggi è chiaro:
“Accettate la quiete, la comodità, l’irrilevanza. Vi sarà garantita una vita tranquilla.”
Ma a che prezzo?
Il prezzo è la rinuncia a tutto ciò che dà dignità all’esistenza collettiva.
Il prezzo è essere trattati come bestie d’allevamento, pasciuti e sorvegliati.
Pronti ad essere sacrificati – quando servirà – senza nemmeno aver mai partecipato alle decisioni che ci
riguardano.


E la verità più cruda è questa: quella vita tranquilla finirà.
Finirà come finisce la vita di ogni animale da macello: nel momento in cui non serve più.
Finirà con un colpo improvviso.
Finirà quando la Storia, che ci siamo illusi di archiviare, tornerà a presentare il conto.
L’invasione russa dell’Ucraina lo ha già annunciato.


I focolai che si accendono a tutte le latitudini – nei Balcani, nel Caucaso, nel Sahel, nel Medio Oriente –
circondano il nostro continente come fuochi nella notte.
E mentre il mondo cambia, gli Stati Uniti guardano altrove.
Il loro asse strategico si è spostato verso l’Asia, e l’Europa non è più il loro centro d’interesse.
Presto, il destino ci verrà incontro.
E potremo affrontarlo in due modi:

  • In piedi, con l’onore di chi è pronto a difendere ciò che ama
  • Oppure in ginocchio, implorando una pietà che non ci sarà accordata
    Chi sarà libero, sarà chi avrà avuto il coraggio di prepararsi prima.
    Ecco perché European Nation nasce.
    Per restituire dignità, coraggio, direzione a un continente che ha dimenticato di essere tale.
    Per rimettere al centro il diritto dei popoli europei a decidere insieme.
    Per dire che libertà non è fare quello che si vuole, ma essere disposti a pagare il prezzo per ciò che è giusto.
    L’Onore non è retorica.
    È responsabilità vissuta.
    È coerenza tra parola e azione.
    È la volontà di dire NO quando il NO è giusto, anche se costa.
    In un tempo in cui la società ci educa alla sicurezza, alla prudenza, alla delega,
    Noi affermiamo il contrario:
    “Il tempo dell’Onore è tornato.”
    E con esso, torna la possibilità di essere liberi.

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