Il popolo europeo prende in mano la Repubblica
Non basta votare ogni cinque anni
La vecchia democrazia rappresentativa ci ha reso spettatori.
Votiamo, deleghiamo, e poi guardiamo i nostri eletti fare e disfare senza alcun controllo reale.
Così la politica è diventata un mestiere di palazzo, mentre i cittadini sono ridotti a tifosi frustrati.
Ma la Repubblica d’Europa non nascerà per replicare questo modello logoro.
La democrazia europea non sarà più un appuntamento: sarà una pratica quotidiana.
L’Assemblea dei Cittadini: il terzo potere
Accanto al Parlamento e al Presidente, nascerà un terzo potere politico permanente: l’Assemblea dei Cittadini.
Non un consiglio consultivo, non un forum decorativo: un organo costituzionale vivo, dove ogni cittadino avrà una voce, ogni giorno.
Grazie all’identità digitale europea (E-ID), sicura e certificata, chiunque potrà accedere alla piattaforma nazionale e:
proporre leggi,
convocare audizioni pubbliche,
richiedere referendum,
votare sulla fiducia a un governo,
persino chiedere lo scioglimento del Parlamento o la rimozione del Presidente con voto vincolante.
Cittadini, non sudditi
Nella Repubblica d’Europa nessuno sarà più semplice spettatore.
Ogni cittadino avrà il proprio profilo civico certificato.
Potrà unirsi a comitati tematici, discutere riforme, monitorare gli atti pubblici, partecipare ai dibattiti.
Tutti gli atti dell’Assemblea saranno pubblici e raccolti nella Gazzetta dei Cittadini, con valore giuridico.
Niente più segreti di palazzo. Niente più oscurità burocratica.
La trasparenza non sarà una promessa: sarà un diritto.
Un nuovo patto democratico
Con l’Assemblea dei Cittadini, la politica non sarà più un mestiere per pochi, ma un destino condiviso.
Il potere non sarà più sopra di noi, ma dentro di noi.
In una vera Repubblica, il popolo non si limita a scegliere i propri rappresentanti:
controlla, decide, partecipa. Ogni giorno.
Questa è la democrazia che vogliamo: non delega, ma protagonismo.
Non sudditi, ma cittadini.
Non spettatori, ma fondatori.